Soldi & Amianto

Sono passati più di 10 giorni dal lancio della campagna “I love Gabrio“.
Il 17 settembre 2012, 18° compleanno di occupazione del Gabrio abbiamo deciso di denunciare pubblicamente le intenzioni dell’amministrazione comunale, che strumentalizzando nuovamente la questione della presenza di amianto nell’edificio, vorrebbe sbarazzarsi di una realtà scomoda come quella del Gabrio.
In pochi giorni più di 1000 persone hanno sottoscritto l’appello per la salvaguardia del Centro e per una bonifica dall’amianto che tuteli le sue attività ed il suo carattere informale basato sull’autogestione e autorganizzazione.
A tutt* un grazie sincero ed un ringraziamento anticipato a coloro che firmeranno o diffonderanno le nostre istanze, come in tanti e tante hanno già fatto. Raccogliere così tanta solidarietà ci conferma quanto di buono è stato fatto in questi 18 anni, quanto la strada della lotta, come l’essere soggetto antagonista e di conflitto nella metropoli sia stata la scelta giusta.
Ovviamente la controparte, il Comune, in questo periodo non si è degnata di cercare un confronto con chi dal 1994 vive e fa vivere il Gabrio.
Anzi, con la solita arroganza, ha già fatto le sue mosse cercando di celarle nel silenzio più totale.
500.000 euro sono stati messi a bilancio per la “bonifica” di via Revello 3 e 5 ed è già stato approvato un progetto preliminare di intervento, il calendario del quale prevede l’inizio lavori per gennaio 2013 e loro conclusione entro quattro mesi. Insomma un percorso che usa l’alibi della salute pubblica per cancellare una delle voci più discordanti ed attive nel triste panorama politico torinese.
Ma è evidente che noi, forti dell’appoggio che si palesa in questi giorni, non staremo con le mani in mano. Continueremo a tenere informato il nostro quartiere sull’evolversi della situazione, anche con manifestazioni pubbliche come la presenza continua al mercato di corso Racconigi. Ed anche perché siamo convinti che la pruriginosa attenzione nei confronti del Gabrio sia in realtà una delle tappe dell’ennesimo intervento di speculazione edilizia che la giunta Fassino vuole lanciare in Borgo San Paolo.
Infatti, per l’isolato adiacente il Gabrio, sull’area dell’ex “opificio Diatto” compresa tra via Frejus, via Moretta, via Cesana e via Revello, è pronta la colata di cemento per edificare un nuovo complesso di edilizia (si parla di 14000 mq) con annesso l’ennesimo centro commerciale, parcheggi sotterranei e la solita piazza di mattoni da dedicare al rito del consumo, alla faccia della socialità, dell’ambiente e delle reali esigenze del quartiere. A chi servono tutte queste nuove case in una città piena di alloggi vuoti? Chi sarà mandato in rovina dall’ipermercato se non le bancarelle di corso Racconigi?
Pronti a trarre i benefici da questa nuova operazione che sacrifica l’interesse di tutti per gli affari di pochi sono i soliti “amici” del Comune, gli investitori infatti non sono altro che la Fondazione bancaria San Paolo ed una sotto-società di Pirelli (alias Tronchetti Provera).
Ecco cosa intende Fassino per riqualificazione della zona!
Noi non ci sottrarremo a questa battaglia perché il nostro quartiere, che viviamo tutti i giorni, ha bisogno di aree verdi, di spazi per i più piccini, di luoghi di aggregazione e socialità al di fuori delle solite e deleterie logiche del mercato e del profitto.
Ecco perché non crediamo che il Comune sia realmente intenzionato alla salvaguardia della nostra salute, nel momento in cui decide di colpire il Gabrio. Tutto il quartiere, la città stessa sarebbe piena di edifici con amianto e da bonificare. Ma è evidente che la reale intenzione è la “bonifica” di un luogo scomodo che stonerebbe affianco ad alloggi, magari di pregio, e forse renderebbe tali complessi meno appetibili con deprezzamento dei costi.
Che si rilanci piuttosto l’edilizia popolare, nella città con il più alto numero di sfratti pro capite! Ma evidentemente ciò si scontrerebbe con gli interessi di palazzinari e banche, gli interlocutori privilegiati della cricca – Fassino.
Noi lo ribadiamo con forza: che sparisca l’amianto dal Gabrio è interesse degli/delle occupanti, loro sì preoccupati per la salute del quartiere. Ma questo non può avvenire se non preservando la vita del Centro.
Gli interessi del Comune, ormai è chiaro, sono ben altri, e ben diversi dai nostri e da quelli di tutto il quartiere!
Seguite ancora la campagna “I love Gabrio. Gabrio per tutt* amianto per nessuno”.
Ci saranno novità.